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le opzioni per gli attivisti

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La Freedom Flotilla Coalition ha reso noto che gli attivisti a bordo della nave Handala sono stati condotti nel porto israeliano di Ashdod. Secondo l’organizzazione, diplomatici e avvocati dell’organizzazione Adalah sono in attesa di poter incontrare i membri dell’equipaggio.

La Handala, carica di aiuti per la popolazione palestinese, faceva parte della Freedom Flotilla diretta a Gaza con l’intento di rompere il blocco navale imposto da Israele. L’equipaggio sarebbe stato “sequestrato in acque internazionali” e “illegalmente detenuto da Israele da oltre otto ore”, secondo quanto denunciato in un post diffuso sui social. I contatti con la nave si sono interrotti ieri sera, dopo che le forze israeliane sono salite a bordo e hanno disattivato le telecamere.

Due militanti italiani a bordo, Ministro Tajani parla con Sa’ar

Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato stamane con il ministro israeliano Gideon Sa’ar. I due militanti italiani fermati a bordo della Freedom Flotilla, arrivati nel porto di Ashdod, verranno assistiti dal personale dell’ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Lo si apprende da una nota della Farnesina, secondo cui il ministro Sa’ar ha indicato che la procedura prevede che i partecipanti alla manifestazione avranno due opzioni: firmare una dichiarazione per andare in aeroporto e lasciare subito il Paese; venire fermati presso una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato nei prossimi 3 giorni.

Tajani ha poi discusso con Sa’ar dell’informazione ricevuta nella serata di ieri sulla pausa umanitaria a Gaza, insistendo tuttavia che le operazioni militari che possano coinvolgere la popolazione palestinese siano interrotte definitivamente. Tajani ha ripetuto la richiesta di aprire al più presto in maniera definitiva anche all’ingresso e alla distribuzione permanente di aiuti alimentari e sanitari nella Striscia, inclusi i materiali dell’iniziativa italiana Food for Gaza. Sulla Freedom Flotilla Tajani ha anche aggiornato della situazione il Sindaco di Messina, città da cui proviene uno dei due connazionali coinvolti.

Sindaco Messina: “Mazzeo sta bene, da Farnesina risposta immediata”

“I due italiani, fermati dai militari israeliani a bordo della nave della Freedom Flotilla, stanno bene e spero possano rientrare già questa sera, l’altra opzione possibile è che vengano rimpatriati nei prossimi giorni” riferisce all’Adnkronos il sindaco di Messina, Federico Basile. Tra i due connazionali fermati dall’Idf c’è il giornalista e blogger messinese Antonio Mazzeo.

“C’è stata una risposta immediata, sono stato subito contattato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che ci ha spiegato la situazione – aggiunge il sindaco – E’ un momento di attenzione particolare ma la situazione fortunatamente è abbastanza ordinata”.

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