“Un progetto molto importante, con
vantaggi per l’intero Abruzzo e non soltanto per i tre comuni
oggetto di fusione. Soprattutto, è un progetto da cui non si può
tornare indietro. È vero che ci sono resistenze, è vero che è un
progetto complesso, ma è altrettanto vero che quel voto del
referendum consultivo, le due leggi regionali che poi si sono
susseguite e il lavoro che è stato fatto nel corso di questi
anni non si possono fermare. Si dovrà raggiungere la meta,
nell’ambito di un percorso che, possibilmente, metta insieme
tutti quanti, con il sorriso”. Lo afferma il vicepresidente del
Consiglio regionale dell’Abruzzo, Antonio Blasioli, a proposito
di Nuova Pescara, la città che nascerà nel 2027, frutto della
fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
Sottolineando che “ciò che può rendere inviso questo progetto
sono i problemi che potrebbero essere creati ai cittadini”,
Blasioli, in un’intervista all’ afferma che “la politica ha
un grande ruolo. Io credo molto nella politica, che deve cercare
di superare le difficoltà, sapendo che è un percorso complesso -
aggiunge – Io non mi metterei mai nella posizione dei sindaci di
Spoltore, Montesilvano e Pescara: è sicuramente un ruolo molto
difficile convincere i cittadini, mettere insieme servizi,
funzioni, studi di fattibilità. Però, allo stesso tempo è anche
vero che la politica deve fare uno sforzo per rendere questi
territori più vicini tra loro, per armonizzare anche destini
diversi. E’ sicuramente un compito arduo, ma è un compito che si
può raggiungere”.
A proposito delle resistenze rispetto al progetto, il
vicepresidente del Consiglio regionale sottolinea che “sono
posizioni legittime, ma nello stesso tempo non devono diventare
la scusante per fare in modo che non si arrivi a Nuova Pescara.
È questo il motivo per cui io credo che la politica, quella
alta, nel disegnare il futuro, deve occuparsi concretamente
anche delle resistenze”.
In tal senso, Blasioli cita l’esempio della gestione dei
rifiuti: “Il 2025 – dice – sarà l’anno in cui anche il servizio
di igiene urbana dovrà essere associato. Ebbene, in questi mesi
la politica, secondo me, non ha compiuto quel passo avanti.
Hanno dato all’esterno, a società private il servizio di
raccolta dei rifiuti, fermo restando che quando entrerà in
vigore il nuovo piano dei rifiuti, queste società cesseranno. È
stata un’occasione persa – conclude il vicepresidente -
soprattutto considerando che il 2025 sarà l’anno, appunto,
dell’associazione di questo importante servizio che riguarda la
vita di tantissimi cittadini”.
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