“Insieme sempre con amore”. Questa volta, si parte dalla fine: da uno degli atti conclusivi del progetto corale del Festival teatrale e inclusivo delle scuole di Avezzano che, anche nell’edizione di quest’anno, ha saputo fondere arte, formazione, musica, socialità e inclusione. È stato il vicesindaco, Domenico Di Berardino, a trovare la giusta chiave di lettura: “Da una grande intuizione iniziale – ha detto – siamo giunti alla meta finale, continuando a credere nelle potenzialità di questo territorio e nelle sue risorse umane e artistiche. Abbiamo la fortuna di avere, nella nostra città, realtà culturali che ci invidiano in tutto l’Abruzzo, come il know-how dei nostri registi ed attori; il Festival delle scuole è cresciuto nel corso del tempo grazie al contributo dei dirigenti scolastici, dei docenti, delle professionalità locali e dei nostri ragazzi”.
Il Festival “Scuola In-Scena”, che “mette in scena”, nel vero senso della parola, i talenti dei giovani, è arrivato quest’anno al quarto anno di realizzazione: a coordinare il progetto, la professoressa Mafalda Di Berardino del Liceo “Torlonia-Croce”, ideatrice del Festival, che lega scuola e arte, passione e professione. Ieri mattina, in una sala consiliare piena di ragazzi, è stato presentato il cartellone degli spettacoli, che partiranno il 28 maggio. Nato da una fortunata intuizione, oggi il Festival inclusivo e teatrale è divenuto un punto di riferimento per l’arte, per la didattica e per la formazione artistica territoriale. Quest’anno, hanno aderito oltre 150 ragazzi facenti parte delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio. L’istituto capofila è l’IIS Torlonia-Croce ed è stata proprio la dirigente scolastica Valentina Cannizzaro a sottolineare alcuni aspetti: “Con il Festival si è costruita una rete nella rete – ha affermato – ovvero la rete tra Comune, mondo scolastico e mondo dell’espressività artistica e, in parallelo, la rete tra istituti scolastici. Una citazione di merito va fatta anche al dirigente che mi ha preceduto, Attilio D’Onofrio, che, assieme alla professoressa Di Berardino, ha fatto muovere i primi passi al Festival delle Scuole”. Il laboratorio di teatro annuale ha prodotto tre spettacoli finali aperti alla popolazione scolastica, che andranno in scena il 28 maggio (“Sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Mario Fracassi), il 29 maggio (“Tra le pieghe del tempo” scritto e diretto da Alessandro Martorelli) e il 30 maggio (“C’è del marcio in Danimarca”, regia e coreografia di Marco Verna), tutti e tre alle ore 11 del mattino. Ci sarà, poi, la Serata di Gala conclusiva del progetto festivaliero, intitolata “Il Festival si racconta” aperta a tutti, che approderà sul palco del Teatro dei Marsi il 30 maggio, alle ore 20: una sinossi di tutti e tre gli spettacoli teatrali.
All’interno del progetto, un capitolo a parte lo merita l’esperienza musicale: i ragazzi del “Majorana”, infatti, hanno partecipato al Festival mettendo in campo la loro passione per la musica, con la banda e con la band della scuola, realizzando le colonne sonore delle varie rappresentazioni. “Noi, alla fine, stiamo imparando a lavorare con le nostre passioni, – ha spiegato la studentessa Angela Piperni del V A dell’I.I.S. Majorana – e i professori hanno nei nostri confronti due grandi responsabilità: quella di condurci sempre più avanti e quella di non farci perdere mai”. Le scuole partecipanti sono l’IC Mazzini-Fermi, l’IC Collodi-Marini, l’IC Corradini-Pomilio, l’IC Vivenza-Giovanni XXIII, l’IIS Torlonia-Croce (scuola capofila del progetto), l’IIS Galilei-Bellisario, l’IIS Serpieri e, infine, l’IIS Majorana. “In Abruzzo – ha sottolineato, infine, il regista Marco Verna – non esiste un progetto artistico simile. Nello spettacolo di Mario Fracassi, la commedia dell’arte è la chiave di lettura. Con Martorelli, invece, è stato strutturato uno spettacolo con molti interventi musicali. Nel musical, recitazione, canto e danza saranno le tre arti protagoniste. Ma la vera sfida è un’altra: far appassionare i nostri ragazzi e aiutarli a scoprire i loro talenti nascosti, utilizzando un linguaggio che fonde formazione tecnica e aspetto emotivo.
Empatia, aiuto reciproco e divertimento collettivo sono stati., poi, gli elementi che ci hanno condotto per mano agli spettacoli finali”. Presenti in sala, il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ridolfi e il vicepresidente della Fondazione Carispaq, Pierluigi Panunzi. Ha concluso il vicesindaco: “Durante questi laboratori, tre ragazzi hanno trovato anche lavoro presso compagnie teatrali nazionali, capendo già in giovane età quale fosse realmente il loro percorso di vita. Un’amministrazione comunale deve, in fondo, fare proprio questo: creare ponti, collegamenti, occasioni, possibilità e nuove strade per la crescita del territorio e delle nuove generazioni”.