All’Aquila sit-in promosso da
Slai Cobas, Casematte e FuoriGenere, in occasione del 77/o
anniversario della Nakba, il termine con cui i palestinesi
indicano l’esodo forzato seguito alla nascita dello Stato di
Israele nel 1948. Un momento di memoria e denuncia che,
quest’anno, si è caricato di ulteriore tensione alla luce dei
recenti sviluppi nella Striscia di Gaza. “Non è una risposta
spropositata, è un genocidio”, si legge nel comunicato diffuso
durante la manifestazione che si è tenuta ieri, in riferimento
alle oltre 70mila vittime palestinesi riportate dal 7 ottobre
2023.
“Lo Stato israeliano impedisce l’ingresso degli aiuti
umanitari – scrivono gli organizzatori – e porta avanti un piano
finale per Gaza e per tutta la Palestina occupata”.
Nel mirino anche il governo italiano, accusato di
“complicità” per la vendita di armi e per “l’informazione
falsata” sulla questione mediorientale.
Durante l’iniziativa, è stata ribadita la solidarietà ad
Anan, Ali e Mansour, tre attivisti palestinesi coinvolti in un
processo la cui prossima udienza si terrà il 21 maggio al
Tribunale dell’Aquila: “Una criminalizzazione della resistenza
palestinese”, secondo i promotori, che invitano a partecipare al
presidio previsto per quel giorno.
“La scelta è netta – concludono – o si sta dalla parte degli
oppressi o si è complici degli oppressori.”
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