Il Collegio dei revisori dei
conti ha parzialmente riformato il precedente parere negativo
“per carenza di documentazione” esprimendo una posizione
favorevole, ma con riserva “perché non ci sono impegni concreti
di assessorati e dipartimenti al monitoraggio continuo della
spesa sanitaria” sulla delibera della Giunta regionale dei
giorni scorsi con la quale si stanziano 131 milioni di euro per
la copertura del deficit sanitario abruzzese per il quarto
trimestre del 2024. Lo rende noto il capogruppo Pd in Consiglio
regionale, Silvio Paolucci, il quale sottolinea come il Collegio
abbia ritenuto necessario difendere formalmente la propria
autonomia e indipendenza ‘soggettiva e oggettiva’, dopo le
dichiarazioni dell’assessore ritenute offensive e
inappropriate”.
“Il nuovo parere favorevole con riserva dei Revisori dei
conti regionali sul piano di copertura del disavanzo sanitario
approvato dalla giunta Marsilio esprime chiaramente il rischio
di un nuovo pesante deficit per il 2025 che denunciamo da mesi –
continua Paolucci -. Rischio tanto tangibile che il Collegio
pone una lunga lista di prescrizioni che sono un segnale
inequivocabile di criticità profonde della strategia,
stigmatizzata in più punti dai contabili per la carenza di
documenti, ma anche per il livello di tensione istituzionale
raggiunto tra l’organo di controllo contabile e l’assessorato al
Bilancio”.
“Uno scontro istituzionale che non si era mai visto in
Abruzzo – commenta Paolucci – e che segnala un clima degenerato,
a fronte di una situazione sanitaria gravissima sia per il
presente e sia per il futuro e del fallimento della gestione
Marsilio del comparto sanità. Nel merito del documento, le
preoccupazioni dei Revisori sono ancora più allarmanti di quelle
espresse nel primo parere: perché il Collegio rileva che nel
piano presentato non vi è alcuna traccia di un impegno concreto
da parte degli assessorati e del dipartimento ad attuare un
monitoraggio costante della spesa sanitaria nel 2025. È
un’assenza che pesa, perché significa rinunciare in partenza a
recuperare risorse attraverso azioni di razionalizzazione e
quindi si traduce nel rischio concreto di esporsi a nuovi
deficit futuri, da coprire con ulteriori accantonamenti fino al
2028 e al possibile ritorno dell’Abruzzo al commissariamento
della sanità”.
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