Avezzano – Un episodio dai toni accesi ha movimentato il pomeriggio di ieri, trasformando una normale corsa di linea in una vicenda di tensione e intimidazioni. Tutto è iniziato a Castel di Sangro, quando un giovane di origine magrebina è salito su un autobus diretto ad Avezzano senza biglietto. Alla richiesta del personale di regolarizzare la corsa, il ragazzo ha inizialmente rifiutato, cedendo soltanto dopo alcuni minuti di discussione.
Giunti ad Avezzano, il mezzo ha terminato il servizio e si è diretto verso il deposito aziendale. Qui, però, l’autobus è stato seguito da una Mercedes con a bordo tre persone di origine magrebina, tra cui il passeggero protagonista dell’episodio iniziale.
Una volta davanti al cancello, il gruppo ha chiesto spiegazioni sul perché il loro amico fosse stato obbligato a pagare il biglietto, rivolgendo all’autista frasi dal tono minaccioso:
«Stai molto attento, noi ci ricordiamo di te. Venite alla pineta, vi facciamo vedere».
Subito dopo, hanno parcheggiato la vettura di traverso davanti all’ingresso del deposito, impedendo così al personale di uscire con le proprie auto. I lavoratori sono rimasti bloccati all’interno, mentre i tre si allontanavano verso un bar nelle vicinanze, lasciando la Mercedes a ostruire il passaggio.
Le forze dell’ordine, avvisate tempestivamente, sono giunte sul posto poco dopo, ma il gruppo si era già allontanato da pochi minuti. Uno dei dipendenti è stato successivamente ascoltato dagli agenti e accompagnato fino alla propria abitazione.
L’episodio ha destato preoccupazione tra il personale e riacceso il dibattito sulla sicurezza del trasporto pubblico locale, soprattutto nei confronti degli operatori in servizio.


