Per il personale Ata il ministero
dell’Istruzione e del Merito ha previsto, per l’anno scolastico
2025/26, solo 258 immissioni in ruolo su 881 posti nella regione
Abruzzo, “meno di un terzo di lavoratori in base ai posti
inizialmente disponibili”. A denunciarlo è il sindacato Flc Cgil
che parla di una “diminuzione dei ruoli” e un “aumento di
precari”. “Abbiamo chiesto in più occasioni un incremento di
organico e la stabilizzazione del personale che possa consentire
alle scuole di affrontare meglio le tante incombenze quotidiane
– spiega il sindacato -. Invece, incredibilmente le immissioni
in ruolo quest’anno saranno inferiori a quelle disposte nello
scorso anno scolastico (258 a fronte di 289), nonostante siano
aumentate le disponibilità (881 in luogo delle 861 dell’anno
scorso). Una situazione inaccettabile, che penalizza la qualità
del servizio scolastico e condanna centinaia di lavoratori
abruzzesi alla precarietà, basti pensare che sommando le
disponibilità residue dopo i ruoli (623 posti) e l’organico già
autorizzato in deroga dall’Usr Abruzzo (415 unità), l’anno
scolastico 2025/26 inizierà con oltre 1.038 precari ATA nelle
scuole”.
Critiche piovono anche da Sinistra Italiana che, per bocca
del segretario regionale Daniele Licheri, si dice fortemente
preoccupata “del quadro delle immissioni in ruolo al lanternino
del personale Ata negli istituti scolastici, ben al di sotto dei
posti disponibili. Questo significa che, nella logica del
risparmio, si perpetua una spirale di precarietà che svilisce la
dignità del lavoro, sgonfia il potere d’acquisto e soprattutto
toglie linfa stabile agli uffici delle scuole, sempre più alla
prese con una complessità organizzativa e gestionale”.
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