AVEZZANO – Un’intera comunità è in lutto per la tragica scomparsa di Surinder Singh, conosciuto da tutti come “Sony”, il 39enne di origini indiane deceduto domenica scorsa a seguito di un violento colpo al torace ricevuto da un cavallo. Un incidente avvenuto nell’ambito della sua attività lavorativa, presso un’azienda agricola di Massa d’Albe, che ha scosso profondamente il territorio e acceso i riflettori sulla necessità di chiarire le circostanze esatte del decesso.

L’uomo, secondo un primo riscontro medico, sarebbe morto per un’emorragia interna causata dal colpo subito. Tuttavia, come previsto in questi casi dalla legge, sarà l’autopsia a stabilire con precisione le cause della morte. Le indagini, coordinate dalla Procura di Avezzano con il pm Maurizio Maria Cerrato e condotte dai carabinieri della stazione di Magliano de’ Marsi, hanno già fatto luce su un primo aspetto fondamentale: Surinder Singh era regolarmente assunto, con contratto in regola.

Sony era arrivato in Italia quindici anni fa, scegliendo di vivere ai piedi del Monte Velino. Dal 2010 risultava residente a Massa d’Albe, dove nel tempo era riuscito a costruirsi una nuova vita. Non solo un lavoro stabile, ma anche una rete di affetti e amicizie che lo avevano reso parte integrante del tessuto sociale del paese.

Conosciuto per la sua passione per i cavalli, Singh aveva trovato nell’allevamento una ragione di vita. Li accudiva con dedizione, ed era solito fare lunghe passeggiate a cavallo lungo i sentieri del Velino. Nei momenti di riposo, amava frequentare i locali del centro e trascorrere del tempo con i concittadini, che ormai lo consideravano uno di loro.

La sua morte ha lasciato sgomenta Massa d’Albe. Centinaia i messaggi di cordoglio apparsi sui social, dove amici e conoscenti lo ricordano come una persona solare, gentile, sempre pronta a regalare un sorriso. «Che tragedia. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso. Avevi sempre una parola buona per tutti», si legge in uno dei tanti commenti. E ancora: «Sei stato un concittadino simpatico, amante della nostra terra e sempre, sempre sorridente. Madre Natura sa quanto l’hai amata e ti accoglierà come si aspetta un figlio amatissimo».

In attesa del riscontro dell’autopsia, la salma di Surinder Singh resta sotto sequestro. Solo dopo il completamento degli esami sarà possibile restituirla alla famiglia e fissare la data dell’ultimo saluto. Un addio che tutta Massa d’Albe si prepara a dare a quel ragazzo che, venuto da lontano, aveva fatto di questo angolo d’Abruzzo la sua casa.

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