Tende e striscioni davanti a
palazzo Silone, sede della giunta regionale dell’Aquila: è il
presidio a rotazione dei 150 lavoratori precari dell’area
tecnica e amministrativa della Asl provinciale, assunti tramite
le cooperative Biblos, Az Solutions e Vigilantes Group.
Un’azione simbolica per dare continuità alla mobilitazione in
corso.
Dall’altro lato della strada, due slogan sintetizzano il
malessere dei manifestanti: “Licenziare 150 lavoratori e
distruggere 150 famiglie” e “Utili fino a ieri, inutili da oggi.
Per anni sfruttati, poi licenziati in un giorno”. Frasi dirette,
che raccontano un disagio profondo.
Dopo un paio di giorni di ferie forzate, quasi tutti i
lavoratori hanno deciso di rientrare, scegliendo però di
presidiare l’area, compatibilmente con i propri turni, con un
sit-in a rotazione sotto le finestre della sede regionale. La
protesta segue quella dello scorso fine settimana, che aveva
portato al rinnovo quadriennale dei contratti con le
cooperative. Ma il nodo della vertenza resta, e nel pomeriggio –
con l’incontro tra sindacati e rappresentanti politici
all’Emiciclo – si proverà a trovare una soluzione.
La Asl ha bandito un concorso specifico, ma i 150 lavoratori
chiedono una stabilizzazione anche per chi non ha partecipato o
non è risultato idoneo. Il timore più grande è che, con la
pubblicazione della graduatoria del recente concorso pubblico
per 53 posti da assistente amministrativo, prevista già per
giugno, molti degli attuali lavoratori vengano tagliati fuori.
Il nuovo appalto assicura la prosecuzione del servizio, ma non
tutela chi oggi lo svolge: i precari restano tali, esterni e
senza garanzie.
Tra le ipotesi in campo per sbloccare la situazione, c’è la
creazione di una società in house che possa assorbire il
personale, oppure l’inserimento diretto in una realtà già
esistente, come Abruzzo Progetti.
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