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MAXXI L’Aquila, vestiti dei bimbi diventano arte collettiva – Notizie

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Vestiti usati per bambini sospesi
nella corte a esedra del MAXXI L’Aquila, in un’installazione che
intreccia memoria e futuro. Una distesa di tessuti – tutine,
magliette, camicette – compone oggi un grande corpo visivo che
anticipa la mostra True Colors. Fabrics, Movement, Colors, and
Identity, in apertura nelle prossime settimane.

   
L’installazione site-specific, intitolata Towards Tomorrow
(Verso il domani), è firmata dall’artista finlandese Kaarina
Kaikkonen, presente all’Aquila per l’inaugurazione ufficiale
insieme a Monia Trombetta, direttrice ad interim di MAXXI Arte e
curatrice di ‘True Colors’ che aprirà il 6 giugno.

   
“La mia opera intercetta parte della memoria di questa città
segnata dal terremoto – ha detto Kaikkonen all’ANSA durante
l’inaugurazione – ma, in un certo senso, quest’opera vuole
portare speranza per un futuro migliore. I bambini rappresentano
proprio questo: la possibilità di un domani”.

   
L’opera nasce da una chiamata pubblica che ha invitato la
comunità a donare capi d’abbigliamento per l’infanzia (taglie
0-5 anni), senza distinzione di colore, forma o stato d’uso.

   
“Mi piace come il mio lavoro si relaziona con l’architettura
di Palazzo Ardinghelli – ha spiegato l’artista – le forme, le
curve del cortile, la storia del palazzo si intrecciano con il
mio sguardo sul futuro. È un dialogo tra ciò che è stato e ciò
che potrebbe essere”.

   
Nonostante sia la sua prima volta a L’Aquila, Kaikkonen vanta
un lungo legame con l’Italia, dove ha realizzato numerose
installazioni a partire dal 2008. “Il primo allestimento in
Italia è stato a Napoli, al Museo d’Arte – ha raccontato – Da
allora sono tornata più volte, sempre per periodi brevi legati
ai miei progetti”.

   
Dalla fine degli anni Ottanta, gli abiti sono un elemento
centrale nella sua poetica. La scelta è legata alla morte del
padre, avvenuta quando l’artista aveva dieci anni. “Indossare
gli abiti paterni – ha rivelato – rappresentava all’epoca un
disperato tentativo di prolungarne la presenza. Nel tempo, la
loro elaborazione artistica è diventata una forma di catarsi”.

   

   

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