“Le famiglie sono cambiate
moltissimo, basta pensare che più del 30% delle famiglie
italiane è composta da una persona sola. Più o meno un altro 30%
è composto da coppie senza figli e solo un un terzo da coppie
con figli e di solito con un figlio solo. Quindi c’è un problema
di solitudine dei ragazzi”. Lo ha detto la ministra per la
Famiglia, Eugenia Roccella, a margine di un incontro a Pescara
dedicato alla collaborazione tra famiglia, istituzioni e scuole
per il benessere dei ragazzi.
I giovani, secondo la ministra, “non vivono più all’interno
di una rete parentale che era una spontanea comunità educativa e
si rivolgono moltissimo al gruppo dei pari e il gruppo dei pari
può essere anche molto duro nelle relazioni. Non ha quella
morbidezza che hanno poi le relazioni interfamiliari. Quindi –
ha sottolineato – quello che dobbiamo fare oggi è proprio
sostenere la famiglia, perché il compito educativo è sempre più
difficile, anche con le nuove tecnologie e con i rischi che
internet propone”.
“Noi lo abbiamo fatto con una serie di provvedimenti – ha
aggiunto la ministra – Per esempio, per quanto riguarda internet
abbiamo istituito, col decreto Caivano, il parental control di
routine in tutti i nuovi telefonini, in modo che le famiglie
possano controllare il tempo che un bambino o un ragazzo passa
davanti agli schermi e anche la qualità: dove va, cosa va a
vedere, che tipo di siti può frequentare. È fondamentale che ci
sia un controllo da parte dei genitori. Questo è il nostro modo
di intervenire: sostenere famiglie – ha concluso Roccella – è
dare più strumenti proprio per l’alleanza educativa”.
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