“Fra dieci giorni potremo
chiedere al Tribunale la restituizione coatta. Abbiamo lavorato
duramente per arrivare a questa giornata, intanto vogliamo
garantire la riapertura estiva, ma abbiamo un Piano ambizioso
che non può confidare solo sugli impianti. È il momento delle
scelte politiche”, così Camillo D’Angelo, presidente della
Provincia di Teramo durante la conferenza stampa indetta dopo
che il Tribunale di Teramo ha decretato la fine della gestione
provvisoria degli impianti alla ditta Marco Finori.
La Provincia e Gran Sasso Teramano stamani avrebbero dovuto
riprendere possesso della cabinovia e gli impianti di risalita,
ma la ditta Marco Finori non si è presentata per la riconsegna
dei beni. Trascorsi dieci giorni, quindi, Provincia e Gst
potranno chiedere al Tribunale di Teramo la restituzione coatta
degli impianti. Nel corso della conferenza, sono stati
illustrati i piani per dare il via ad una nuova fase che vede
tornare protagonisti l’Ente Provincia, proprietaria della
cabinovia e la GST affidataria di tutti gli impianti di
risalita, sia ai Prati, sia a Prato Selva.
Stamattina erano presenti, oltre alla Provincia di Teramo e
la GST, i liquidatori della società, la Camera di Commercio, i
sindaci di Pietracamela e Fano Adriano le due Asbuc,
Pietracamela e Intermesoli. “Una volta tornati in possesso degli
impianti faremo tutto quanto necessario, innanzitutto la
manutenzione straordinaria per chiedere alla Regione, competente
per materia, la prova d’esercizio e quindi la riapertura” ha
annunciato D’Angelo: “L’obiettivo dichiarato è quello di far
tornare a funzionare la cabinovia e gli altri impianti per il 30
giugno. Comunque, contiamo di poter garantire una stagione
estiva, mentre stiamo già ragionando sulle soluzioni per la
stagione invernale”. Tra gli obiettivi illustrati c’è un “Piano
di rilancio” che può prevedere anche l’intervento di privati”.
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