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Morto Bobby Lozoff, il barista che trasformò il Tequila Sunrise in un’icona rock

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Se il Tequila Sunrise è oggi uno dei cocktail più conosciuti al mondo, lo si deve anche a un barista californiano che seppe unire talento, intuito e tempismo. Robert ‘Bobby’ Lozoff, il bartender che nel 1972 servì per la prima volta il drink alle star del rock Mick Jagger e Keith Richards alla vigilia del tour americano dei Rolling Stones, è morto a 77 anni alle Hawaii, dove viveva da tempo. La notizia della scomparsa, avvenuta il 14 aprile, è stata confermata da Jeff Burkhart, scrittore, podcaster e anche lui bartender, che ha raccontato la carriera di Lozoff in numerose pubblicazioni della Bay Area, in California.

La ‘leggenda’ del cocktail

Tutto cambiò una sera del 1972 al Trident, storico bar e ristorante di Sausalito, in California, dove Lozoff lavorava. Quel locale, affacciato sulla baia di San Francisco, era uno dei punti di ritrovo preferiti della controcultura dell’epoca. Quando i Rolling Stones vi arrivarono per un party privato prima dell’inizio del tour americano, Lozoff servì loro un cocktail a base di tequila, succo d’arancia e sciroppo di granatina, il Tequila Sunrise, fino ad allora poco conosciuto fuori dal Messico.

La leggenda vuole che Keith Richards ne rimase entusiasta e cominciò a ordinarlo a ogni tappa del tour, tanto che la bevanda divenne presto il cocktail ‘non ufficiale’ del tour del 1972. Da lì, la popolarità del Tequila Sunrise esplose a livello globale, fino a entrare stabilmente nella cultura pop.

La fortuna del Tequila Sunrise

Negli anni successivi, il drink venne citato in canzoni, film e romanzi. Persino gli Eagles, icona del country rock, gli dedicarono un brano omonimo nel loro album “Desperado” (1973). Bobby Lozoff, intanto, lasciò la California per trasferirsi nelle isole Hawaii, dove continuò a lavorare nel mondo dei bar e della ristorazione, pur lontano dai riflettori.

Oggi il Tequila Sunrise è considerato un classico contemporaneo, servito in tutto il mondo. Dietro il suo gusto dolce e l’aspetto iconico – con i suoi colori che ricordano un’alba tropicale – c’è la storia di un barista che, con un gesto semplice ma ispirato, seppe dare al mondo un simbolo di leggerezza, e alla musica rock un sapore inconfondibile. Bobby Lozoff se n’è andato in silenzio, come spesso fanno i grandi artigiani del gusto. Ma il suo spirito continuerà a vivere in ogni bicchiere che porta il profumo di tequila e l’eco di una chitarra elettrica.

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