Sono stati convalidati gli arresti dei cinque giovani di Artena, 17 anni il più piccolo, 21 il più grande, che la notte tra sabato e domenica scorsi avrebbero picchiato il dipendente del forno ‘Panifici La Regina’ “colpevole” di non avergli voluto vendere la pizza rossa destinata a supermercati e negozi che già l’avevano ordinata e non acquistabile al dettaglio. E’ stato il panettiere a fornire ai carabinieri le indicazioni utili a rintracciarli, riconoscendoli poi anche dalla visione delle telecamere che hanno ripreso l’irruzione nei locali dei ragazzi.
I fatti intorno alle 2.35 quando, come raccontato dalla vittima e riportato nell’ordinanza di convalida degli arresti che l’Adnkronos ha potuto visionare, da una porta laterale del forno in quel momento aperta sarebbero entrati i cinque ora ai domiciliari. “Tutti un po’ euforici e baldanzosi e con fare prepotente – la versione del fornaio, riportata dal Gip Fabrizio Basei – uno di loro diceva che volevano avere delle pizze rosse ma sia io che il mio collega da subito precisavamo che le pizze prodotte non potevano essere vendute a singoli clienti ma erano destinati a supermercati, tanto più che erano tutte ordinate e non ve ne era la disponibilità per regalarne neanche un pezzo. Da subito tutti hanno iniziato ad alterarsi e uno in particolare mi ha minacciato dicendomi che se non avessi dato loro le pizze mi sarebbe successo qualcosa di male visto che lui è il figlio di ‘Pallitto’, facendomi intendere che il padre fosse un delinquente pericoloso. In particolare, diceva le testuali parole: ‘Aho, pezzo di m… tu non sai chi sono io, io ti ammazzo. io sono il figlio di Pallitto…… dacci ste pizze … morto de fame…. tu non sai a chi stai mancando di rispetto'”.
L’uomo, che conosce alcuni degli aggressori di vista abitando a pochi passi dal laboratorio, insieme agli altri due colleghi con lui in quel momento, riesce inizialmente a convincere i cinque ragazzi ad allontanarsi. Un quarto d’ora dopo, però, tornano sul posto, “con aria di sfida”. “Il giovane da me conosciuto – racconta ancora la vittima ai carabinieri nella sua denuncia – e che prima mi aveva detto di essere il figlio di tale Pallitto, da subito si portava all’interno dell’area di produzione e senza alcuna autorizzazione andava nei pressi dei carrelli ove vi erano le teglie con le pizze riposte sottraendo pezzi di pizza, invitando gli altri giovani a fare lo stesso. Tutti prendevano i pezzi di pizza che spezzavano e mangiucchiavano”. Secondo la sua versione, all’avvertimento fatto una volta fuori dal locale che avrebbe chiamato il 112, i cinque ragazzi si sarebbero scagliati con schiaffi e pugni contro il fornaio, procurandogli lesioni successivamente giudicate guaribili in 25 giorni.
“Versione però – sottolinea all’Adnkronos l’avvocato Loredana Mazzenga, difensore di fiducia di entrambi i fratelli indagati – ancora tutta di chiarire e soprattutto ricostruire fedelmente. Durante le udienze di convalida, tutti gli indagati hanno riferito all’unanimità una circostanza, che se accettata fornirebbe una chiave di lettura diversa della dinamica dei fatti e delle relative responsabilità. Sembrerebbe infatti, che alla fine dell’alterco verbale, mentre i ragazzi si trovavano all’esterno del locale, per mangiare la pizza, sarebbero stati raggiunti dalla persona offesa, che dopo essersi impossessata di un grosso coltello da cucina, gli si lanciava addosso. Da qui la reazione dei 5 giovani che, impauriti, si sono difesi, originando la colluttazione. Ovviamente ciò non giustificherebbe le percosse date, ma consentirebbe di capire il clima di terrore che gli stessi hanno vissuto in pochi attimi e la necessità di difendersi”.
“Ricordiamoci che si tratta sempre di ragazzi giovani, a mani nude e la controparte che, terminata la discussione, decide di aggredire con un’arma di grossa taglia. Se così fosse – continua l’avvocato Mazzenga – l’intera vicenda dovrebbe essere letta in maniera totalmente diversa. Saranno gli ulteriori filmati delle telecamere sui luoghi dell’accaduto a conferire attendibilità al racconto degli indagati”. (di Silvia Mancinelli)